Demolizione e ricostruzione in zona sismica di un edificio rurale del 1800, un antico casale posto sulle pendici dei monti della Val di Vara, ricostruito coniugando tradizioni costruttive e rinnovamento tecnologico per aderire a richieste di sostenibilità ambientale e antisismica.
Il fabbricato è sito sul pendio di uno dei monti che si affacciano sulla val di Vara, non lontano dal centro storico di Varese Ligure, borgo medioevale dell’entroterra delle Cinque Terre, nella provincia della Spezia, sulla strada comunale che porta alla frazione di Località Chiappa. Il manufatto, un antico casale rurale del 1800 in muratura in pietra naturale, ormai rudere, era costituito da un piano seminterrato, un piano terra e un primo piano, con solai e tetto in gran parte crollati. I locali presenti al piano semi interrato, come si evince dalla tipologia costruttiva, non erano adibiti a residenza, ma costituivano in parte un porticato, successivamente chiuso con tamponamenti sempre in muratura in pietra, e in parte locali per ricovero animali. Il rilievo iniziale dello stato delle strutture e delle fondazioni e l’analisi dei costi di un intervento di restauro e risanamento strutturale che prevedesse anche l’adeguamento sismico, ricadendo il fabbricato in zona a rischio sismico (la classificazione sismica in base al Pga (Peak ground acceleration), ovvero picco di accelerazione al suolo registrato o atteso durante un terremoto e alla frequenza e intensità degli eventi, ha inserito il comune di Varese Ligure in «Zona 2», con pericolosità sismica 3S, Pga max 0,18 g.), hanno condizionato la scelta progettuale, indirizzandola verso la totale demolizione e ricostruzione. L’immobile, identificato nel Nceu come unità collabente, è ubicato in zona agricola «Es» del Prg del comune di Varese Ligure (Sp).